Lunga vita all’uovo di Pasqua!
Pasqua è appena passata e se siete stati fortunati (come me!) la vostra cucina è disseminata da fagotti di carta metallizzata contenenti uova di cioccolato più o meno spezzettate e assaggiate. E qui si pongono due problemi: va bene che la Pasqua è arrivata prima, ma lo spettro della prova costume si sta già scavando la sua ripida strada nelle nostre menti; cedere alle tentazioni è facilissimo, ma passato l’entusiasmo iniziale l’uovo di Pasqua perde buona parte del suo fascino fotografico ed estetico. Che si fa per non chiudere i rimasugli di uova in una scatola e trovarli il prossimo anno (sì, mi è capitato giusto settimana scorsa)? Pane e cioccolato a nastro? Valangate di pain au chocolat? Gelato alla stracciatella? Tartufi all’olio d’oliva come se piovessero? E qui torniamo al problema numero uno. Organizzare cene con gli amici e portare in tavola quel cartoccio argentato con pezzi di cioccolato smozzicato e già un po’ di patina bianca? Ecco il problema numero due! La lampadina mi si è accesa quando appena prima di Pasqua ho …